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Il PNRR e il Piano Transizione 4.0

4,48 miliardi di euro sui 5,88 miliardi destinati alla componente “Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo” sono dedicati al nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0.

Il disegno del Piano Transizione 4.0 mira a incentivare la trasformazione digitale delle imprese italiane, tenendo conto anche dell’impatto dei precedenti incentivi fiscali.
Due sono gli obiettivi fondamentali del Piano:

  • stimolare gli investimenti privati;
  • dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto da novembre 2020 a giugno 2023.

Non si tratta semplicemente di un cambio di nome rispetto al precedente Piano Impresa 4.0 istituito nel 2018, già noto come Piano Industria 4.0 dal 2016. Il Piano Transizione 4.0 prevede un cambiamento qualitativo e quantitativo, nella misura in cui si prefigge di dare una spinta forte all’innovazione e alla digitalizzazione dei processi produttivi, alla formazione continua di competenze e produttività dei lavoratori, all’eco-sostenibilità e agli investimenti green, grazie a un pacchetto di agevolazioni modificato rispetto al Piano Impresa 4.0, che era basato su iperammortamento e super ammortamento.

Il nuovo impianto normativo-agevolativo prevede invece un articolato regime di crediti d’imposta: in particolare, saranno concessi alle imprese che investono in:

  • beni materiali e immateriali direttamente connessi alla trasformazione digitale dei processi produttivi nonché beni immateriali di natura diversa, ma strumentali all’attività dell’impresa;
  • ricerca, sviluppo e innovazione (si prevede che, nell’arco del triennio 2020-2022, questo specifico credito di imposta sarà utilizzato mediamente da circa 10.000 imprese ogni anno);
  • attività di formazione alla digitalizzazione e di sviluppo delle relative competenze.

Sono inoltre previste misure specifiche a sostegno di settori ad alto contenuto tecnologico (ad esempio le tecnologie satellitari), della trasformazione digitale dei processi produttivi e della trasformazione digitale della filiera editoriale.

I nuovi crediti d’imposta sono previsti per 2 anni e la decorrenza della misura è stata anticipata al 16.11.2020. È stata inoltre confermata la possibilità, per i contratti di acquisto dei beni strumentali definiti entro il 31.12.2022, di beneficiare del credito con il solo versamento di un acconto pari ad almeno il 20% dell’importo e consegna dei beni nei 6 mesi successivi (entro giugno 2023).
Il PNRR ipotizza che, nell’arco del triennio 2020-2022, il credito d’imposta per beni materiali e immateriali 4.0 verrà utilizzato mediamente da circa 15.000 imprese ogni anno.