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Nuova Sabatini operativa anche per il 2023

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy con la circolare 6.12.2022, n. 410823, ha dettato i termini e le modalità di presentazione delle domande per la concessione e l’erogazione dei contributi. 

Beneficiari: piccole e medie imprese di tutti i settori economici, con esclusione di quelle che operano nel settore finanziario e/o assicurativo che non si trovano in stato di difficoltà ai sensi dei diversi Regolamenti UE (n. 651/2014, n. 702/2014 e n. 1388/2014).

Investimenti ammissibili: per le imprese operanti nei settori agricolo, forestale e zone rurali, i programmi d’investimento devono perseguire gli obiettivi previsti agli artt. 14 e 17 del regolamento ABER.
Con riferimento alle imprese operanti nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, i programmi d’investimento devono perseguire gli obiettivi previsti agli artt. 26, 28, 31, 41 e 42 del regolamento FIBER.
Infine, le imprese operanti in settori non ricompresi tra quelli di cui ai precedenti punti, i programmi d’investimento devono essere riconducibili, nei limiti e alle condizioni stabiliti nel regolamento GBER, a una delle tipologie di cui all’art. 17 “Aiuti agli investimenti a favore delle PMI”, ovvero:

  • creazione di un nuovo stabilimento;
  • ampliamento di uno stabilimento esistente;
  • diversificazione della produzione di uno stabilimento mediante prodotti nuovi aggiuntivi;
  • trasformazione radicale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;
  • acquisizione di attivi di uno stabilimento, se sono soddisfatte le seguenti condizioni:
    • lo stabilimento è stato chiuso o sarebbe stato chiuso se non fosse stato acquistato;
    • gli attivi vengono acquistati da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente;
    • l’operazione avviene a condizioni di mercato.

Investimenti agevolabili: I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni” ovvero spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’art. 2424 c.c., come interpretati nel principio contabile OIC 16, nonché a software e tecnologie digitali. Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”, piuttosto che a mere permute.
Per non perdere il diritto al beneficio, i beni interessati dovranno essere mantenuti in azienda per almeno 3 anni a partire dalla data di ultimazione dell’investimento.
Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari;
  • correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa;
  • importo minimo pari a 20.000 euro, massimo agevolabile 4 milioni di euro (limite ridotto a 2 milioni per le imprese operanti nel settore della pesca e acquacultura).

Misura dell’agevolazione: A fronte del finanziamento deliberato da una Banca/Intermediario finanziario aderente all’”Addendum Beni strumentali” (ABI-MEF-MISE), è concessa un’agevolazione pari all’ammontare complessivo degli interessi calcolati in via convenzionale su un finanziamento al tasso d’interesse del 2,75% per gli investimenti ordinari e del 3,575% per gli investimenti 4.0 e green, della durata di 5 anni e d’importo equivalente al predetto finanziamento.

Domanda: per la relativa presentazione da effettuarsi in modalità telematica si rinvia al sito del MIMIT – sezione dedicata Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) nella quale è reperibile anche la specifica guida. Infine, sulle fatture afferenti all’investimento occorre richiedere l’annotazione del riferimento all’agevolazione