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Nuova Sabatini estesa anche agli aumenti di capitale

Entro luglio verranno definite le modalità per la presentazione delle domande.

Nel lontano 2019, il decreto Crescita si impegnava a favorire le piccole e medie imprese (PMI) che optavano per aumenti di capitale, concedendo loro accesso alle agevolazioni della “Nuova Sabatini” in una versione potenziata. Dopo un lungo periodo di attesa, finalmente il decreto attuativo è stato firmato dai Ministri delle Imprese e del Made in Italy e dell’Economia. Questa misura, dotata di 80 milioni di euro, mira a incentivare la capitalizzazione delle PMI attraverso un aumento dell’ammontare dei contributi della “Nuova Sabatini” per gli investimenti in beni strumentali 4.0, “green” o situati nel Sud Italia (come stabilito dal decreto MISE del 22.04.2022).

I contributi statali – Le PMI avranno accesso ai contributi statali della “Nuova Sabatini” per ridurre i tassi di finanziamenti bancari o leasing, con una percentuale del 3,575% per le medie imprese e un aumento al 5% per le micro e piccole imprese. Una condizione fondamentale è che, al momento della richiesta del contributo, la PMI abbia deliberato un aumento del capitale sociale pari almeno al 30% dell’importo del finanziamento. Nel caso di una riduzione dell’importo del finanziamento, l’aumento di capitale può essere ridotto, purché rispetti il limite del 30%.

Prossimi passi – Tuttavia, il lavoro burocratico non è ancora completo. Il decreto rimanda infatti a un ulteriore provvedimento della direzione generale del ministero per gli incentivi alle imprese, che dovrà essere emanato entro il 1.07.2024. Questo provvedimento fornirà le istruzioni necessarie per beneficiare delle agevolazioni e definirà i modelli di domanda.

Requisiti per l’aumento di capitale – Il decreto delinea il perimetro dell’aumento di capitale incentivato: le PMI, che devono essere costituite come società di capitali, devono effettuare l’operazione esclusivamente attraverso conferimenti in denaro. Inoltre, entro 30 giorni dalla concessione del contributo, l’aumento di capitale deve essere stato sottoscritto e almeno il 25% del valore totale, oltre all’intero sovrapprezzo delle azioni, se previsto, deve essere stato versato. La restante quota deve essere versata entro la presentazione delle richieste di erogazione del contributo, in misura proporzionale.

Restrizioni – Esiste una clausola per prevenire abusi. L’art. 7 del Decreto stabilisce che se la PMI non adempie al versamento dell’aumento di capitale, non potrà usufruire della versione standard della “Nuova Sabatini”, che concede contributi per l’acquisto o il leasing di beni strumentali 4.0, green o situati nel Sud Italia, indipendentemente dalle operazioni di capitalizzazione. In questi casi, sarà necessario presentare una richiesta specifica. Inoltre, un altro articolo regola il riconoscimento dei contributi. Se, in base al decreto MISE del 22.04.2022, l’erogazione avviene in un’unica soluzione, l’aumento di capitale deve essere completamente sottoscritto e versato prima della richiesta di erogazione in un’unica tranche.