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Fondo garanzia Pmi

Prorogate al 30.06.2022 le garanzie sui finanziamenti alle Pmi con un’uscita graduale dalle misure straordinarie dell’intervento statale. Con la circolare 12.01.2022, n. 1, il Mediocredito Centrale ha recepito le novità contenute nell’ultima legge di Bilancio. Nell’anno 2022 prende avvio una fase di “phasing out”, cioè di graduale uscita dalle misure straordinarie dell’intervento pubblico:

● scendono dal 90% al 80% le garanzie del fondo di garanzia Pmi sui microfinanziamenti, cioè le operazioni (a prescindere dalla finalità) di importo fino a 30.000 euro;

● dal 1.04.2022 ritornano le commissioni sulle garanzie pubbliche, che sinora erano gratuite;

● fino al 30.06.2022 sarà possibile presentare richieste di garanzia per le operazioni fino a 30.000 euro anche in favore degli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. L’uscita è graduale si snoda in 2 fasi:

● prima fase (dal 1.01.2022 al 30.06.2022): vengono prorogate le garanzie pubbliche sui finanziamenti ora previste, con eccezione per le garanzie su operazioni fino a euro 30mila, che scendono dal 90% al 80%;

● dal 1.04.2022 le garanzie pubbliche non saranno più gratuite: è previsto il ritorno di una commissione passiva per le Pmi; con il nuovo anno ritornano in funzione le fasce di rating interno del Mediocredito Centrale;

● seconda fase (dal 1.07.2022): il regime Ue di maggior sostegno per gli aiuti di Stato – Temporary Framework – dovrebbe cessare e allo stesso modo cambieranno gli schemi della garanzia pubblica: le garanzie per i finanziamenti sopra i 30mila euro resteranno al 80% per gli investimenti e per la liquidità richiesta dalle imprese (meno floride) rientranti cioè nelle fasce di rating 3, 4 e 5:

● la fascia 5 di rating porterebbe in via ordinaria a una esclusione dall’operatività del fondo di garanzia Pmi, ma è attesa una deroga a tale principio;

● riduzione di copertura al 60% per la Liquidità richiesta dalle imprese (più virtuose) appartenenti alle fasce 1 e 2;

● per le Pmi che stentano maggiormente nella ripartenza (fasce di rating 3, 4 e – in via straordinaria – 5) la garanzia pubblica rimarrà al 80% ancora per un po’ di tempo oltre il 1.07.2022. Il meccanismo di uscita risponde a un principio di revisione graduale delle misure straordinarie a sostegno del credito per le Imprese. Dopo il “credito di emergenza” iniziato dall’anno 2020, in particolare modo per le Micro e Piccole imprese serve ora un ” credito di stabilità e rilancio”, che permetta i seguenti obiettivi:

● mantenere in bonis la più ampia platea di imprese;

● superare l’attuale fase di transizione/ripartenza dell’economia;

● garantire una ripresa generalizzata. La riduzione delle misure di sostegno pubblico alla liquidità e al reddito, da un lato; la ripresa dell’attività di riscossione e accertamento da parte dell’amministrazione finanziaria, dall’altro, rischiano di generare un aumento del numero di imprese in situazione di difficoltà finanziaria. Molte imprese hanno già recuperato i livelli pre-pandemia, ma la marginalità è sotto attacco delle diffuse spinte inflazionistiche, così come molti sono i settori che ancora si trovano in condizioni di operatività critiche (si pensi in particolare a tutti i comparti legati a turismo, ricettività, fiere ed eventi). I fondi pubblici andrebbero indirizzati soprattutto verso le imprese con buone prospettive di continuità, ma più colpite dalla crisi; sarebbe importante anche favorire l’erogazione di credito alle imprese più piccole e meno strutturate, che risentono generalmente di maggiori difficoltà nell’accesso al credito bancario.